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PONTE PRETI
Luogo Naturalistico
Luogo per praticare Sport
Descrizione
L'attraversamento del torrente Chiusella in questo punto ha certamente origini antiche, direttamente riferibili all'organizzazione di strade e di collegamenti che per tutto il medioevo hanno integrato le lunghe strade tracciate dai romani.
In questo tratto si registrava la presenza di un'importante strada, già funzionante nel I secolo d.C., che collegava Augusta taurinorum (Torino) con Eporedia (Ivrea) e quindi con Augusta Pretoria (Aosta). A questa si aggiungevano altri collegamenti minori che da Ivrea raggiungevano i centri circostanti.
Con la crescita di importanza dei centri quali Parella e Strambinello, il passaggio che originariamente doveva essere un sentiero ad uso degli abitanti, diviene una vera e propria strada, che supera il Chiusella con un ponte, originariamente forse in legno.
Al di sotto del ponte si conserva un arco più antico realizzato in conci di pietra grezzamente sbozzati, la cui costruzione è riferibile al tardo medioevo.
Il ponte superiore è realizzato nel 1788 su progetto dell'Arch. Michelangelo Pelazza. Costruito ad arco come il precedente, ha conci litici preparati a martellina per le due testate dell'arco ed il resto della campata formato da pietra grezza.
Il nome “Ponte dei Preti” richiama la leggenda locale in cui si vuole che in questo tratto si appostassero dei banditi per derubare i viandanti. Per meglio valutare se il malcapitato meritasse le loro attenzioni, pare che questi briganti travestissero uno di loro da prete, il quale qualche chilometro prima del ponte avvicinava il passante e valutava se era la persona che faceva al caso loro.
Anche di questa pratica non si ha alcuna certezza, resta fuor di dubbio che quest'area si prestava particolarmente alle attività dei malintenzionati, come si desume dai numerosi atti di cronaca del XVII sec che lo riguardano